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Al centro dello stretto che divide Sumbawa da Flores quest’isola è la patria del più grande rettile esistente. Il Drago o Varano di Komodo, gigantesca lucertola che gli abitanti del luogo chiamano “ora”, appartiene a una delle più antiche specie del mondo, parente stretto dei dinosauri. Qui vi è un unico villaggio, aggrappato alla spiaggia e abitato da una piccola comunità. Ospita numerose specie esotiche di uccelli ma l’attrazione massima di una visita a Komodo resta il varano nel suo ambiente naturale.

La fertilissima isola di Giava costituisce un mondo a sé stante. L’isola più popolosa al mondo gode di fama mondiale per le danze e le tradizioni teatrali, le marionette Wayang, la musica gamelan e i tessuti batik, i templi antichi e gli eleganti palazzi ma soprattutto per la bellezza dei suoi paesaggi: dalle foreste tropicali di Ujung Kulon ai pascoli alpini del monte Gede Pangrango, dalle dune di sabbia scura di Parangritis fino alle lande lunari del monte Bromo.

Capitale della Repubblica, è situata sulla costa settentrionale di Giava occidentale. Tra i luoghi di particolare interesse ricordiamo la nuova Moschea Istiqlal, tra le più grandi del mondo, il Monumento Nazionale e a sud della città l’esposizione permanente della Taman Mini, i 340 ettari del gigantesco parco di Ancol, con ogni genere di svaghi, le golette Bugis,  Chinatown.

Situata su un altopiano a 670 m.  sul livello del mare nella regione di Giava occidentale, è un centro di studi e ricerca scientifica indonesiana. Le circostanti zone collinari ospitano le maggiori piantagioni di tè e di corteccia di china di Giava: una grandissima percentuale del chinino prodotto nel mondo proviene da queste lande. Qui la natura vulcanica si  svela in tutta la sua potenza attraverso i geyser ed il cratere fumante del Monte Tangkuban Prahu.

Assolutamente da non perdere i cimeli di inestimabile valore custoditi nel palazzo reale Mangkunegaran e i mercati delle pulci e dei giocattoli.

Familiarmente nota come Yogya, la città è la culla della cultura giavanese. Il monumento più rappresentativo è il Kraton, il Palazzo del Sultano eretto nel 1757. Disseminata di fiorenti industrie di batik, argenteria e cuoio, ha ottimi negozi di antiquariato. Altri centri d’interesse sono il Taman Sari (castello d’acqua), le tombe Imogiri, raggiungibili inerpicandosi lungo 345 gradini e i giardini botanici di Gembria. A due passi dalla Città si trovano i  templi di Prambanan (eretto nel X sec. in onore degli dei Shiva, Brahma e Vishnu, è il più alto tempio indù del paese) e Borobudur (il tempio buddista più grande al mondo, un gigantesco complesso architettonico, costruito intorno all’850 a.C ed abbandonato nel X sec d.C).

Graziosa cittadina, a 1308 m. s.l.m sulle rive del lago Beratan, un posto di villeggiatura per i locali, nota per il mercato dei fiori di Candi Kuning ed i vicini giardini botanici. Bello il tempio di Ulun Danu, erto su un piccolo promontorio sporto sul lago.

A 1000 m. di altitudine sui pendii del Monte Gunung Agung, vulcano sacro di Bali, si eleva il tempio madre di Bali. Il Pura Besakih  è un enorme complesso di oltre 30 templi e dal X sec. è lo scenario elettivo delle più fastose cerimonie celebrative.

Indaffarata capitale dell’isola, è il luogo ideale per lo shopping, per gustare la cucina indonesiana e per ripercorrere il passato storico di Bali. Da non perdere il nuovo Centro d’Arte Museum Bali.

Città coloniale della costa occidentale e luogo di accesso al  Pura Luhur Batukaru, è uno dei sei templi più importanti dell’isola. Costruito nel XIII sec., si trova ai piedi di un vulcano ed è circondato da una vegetazione fitta ericca.

Il tempio di Tanah Lot, sulla costa occidentale, a poca distanza da Kediri, rappresenta una delle più spettacolari vedute di Bali: posto su una roccia solitaria a breve distanza dalla costa.

Per decenni il villaggio ha attratto celebrità e artisti da tutto il mondo, alla ricerca di nuova vena creativa in questa parte di Bali. Oggi che la strada principale è costeggiata da negozi che vendono dipinti, sculture di legno, tessuti, chincaglierie e un’enorme quantità di piccoli oggetti, l’atmosfera non è affatto cambiata.

Una vera e propria attrazione  che vale la pena di visitare. Ognuno di essi ha la propria vocazione: a Celuk si lavora l’argento, Medangan è un villaggio di pittori, Mas è sede di botteghe artigianali di intagliatori del legno (maschere), Pengosekan è un’altro centro di pittori, Ubud è sede di pittori ed intagliatori del legno. Si possono fare degli ottimi acquisti di oggetti di artigianato trattando sul prezzo

La più celebrata attrattiva di Sulawesi, il Paese dei Re Celesti, si trova a circa 450 chilometri a nord di Ujung Pandang. I Toraja sono noti per le tipiche abitazioni riccamente decorate con i tetti rialzati alle due estremità, e per i loro riti ed usanze funebri. Qui i defunti vengono deposti in tombe rupestri e le loro effigi sistemate su piccoli balconi sottostanti.

Un tempo chiamata Makassar, è attualmente la capitale di Sulawesi meridionale: una città molto attiva e prospera. La zona centrale è dominata da Fort Rotterdam, affiancato da un gran numero di edifici antichi, templi cinesi, una vasta piazza ed un delizioso giardino di orchidee.

Principale città del Paese dei Toragia, si raggiunge dopo aver percorso un avventuroso itinerario di strette e tortuose strade di montagna. Si trovano bellissime testimonianze di case Toragia riccamente intagliate.

Questa ampia provincia occupa la metà occidentale della Nuova Guinea. Una catena di montagne ne percorre l’intera lunghezza culminando nel Puncak Jaya con i suoi 4.484 m. d’altezza. Gli irregolari altopiani sono le zone più abitate. A nord il fiume Memberano attraversa basse colline per poi dividersi e creare la vasta aerea di Meerlakte. Il fiume Baliem scorre verso sud lungo l’unica gola della catena montuosa centrale fino a sfociare in uno dei più grandi acquitrini del mondo. Nonostante la distesa di vegetazione, che è seconda solo a quella amazzonica, il suolo di Irian è sottile e soggetto a erosioni. Appartengono alle varietà vegetali del luogo piante mangiatrici di insetti, funghi fosforescenti e 2.700 specie di orchidee. Nelle zone montuose cresce una vegetazione alpina tropicale, formata per lo più da felci e strane piante che rendono il panorama di questi luoghi ancora inviolati misterioso e affascinante.

Nota come patria di due gruppi etnici, i Toraja sulle montagne, e i Bugi nelle zone lungo i fiumi e sulla costa, Sulawesi in realtà ospita una grande varietà di popolazioni ed offre panorami e meraviglie naturali in grande quantità. Le sue genti sono note soprattutto per gli affascinanti riti ancestrali volti ad assicurare l’ascesa delle anime dei defunti.

Un’isola che suscita i più svariati stati d’animo, una straordinaria atmosfera, un paesaggio caratterizzato da splendide risaie terrazzate, imponenti montagne, cascate e spiagge infinite. E sullo sfondo le sagome mistiche dei templi balinesi.
Le principali spiagge dell’isola sono Kuta, Sanur e Nusa Dua,  ognuna con caratteristiche differenti. La più movimentata e vitale è Kuta, Nusa Dua, isolata dal resto di Bali, ospita ottimi hotel ed è un’area tranquilla ideale per il relax. Sanur rappresenta una via di mezzo tra le altre due spiagge, adatta per chi vuole una vacanza comoda e rilassante ma con un pizzico di mondanità.
L’isola più vicina ad est di Bali è un’isola incontaminata il cui nome significa “peperoncino”. Qui si trova il Monte Rindjani che con i suoi 3.726 m. è una delle vette vulcaniche più elevate dell’Indonesia. In questa terra cattura il contrasto morfologico tra le varie regioni: la costa meridionale (Kuta) è rocciosa, la parte occidentale presenta scintillanti risaie disposte a terrazze, boschetti di banani, palme da cocco e pianure fertili. Il versante orientale è arido ed ha un aspetto desertico. Il nord, dominato dal monte Rindjani e ricoperto da fitte foreste, offre scorci indimenticabili. Non mancano stupende spiagge, caratterizzate da differenti tipologie di sabbia: bianca nelle isolette di Gili, nera ad Ampenan, bruna nella bella Senggigi.

Situata vicino all'isola di Sulawesi Gangga Island è un paradiso per subacquei, emerge dal mare oltre l'estrema propaggine di Sulawesi. I suoi fondali si gettano nella fossa delle Marianne, l'abisso più profondo del pianeta. Qui anche gliamanti del mare e del relax troveranno di che deliziarsi: un’estesa e selvaggia spiaggia di candida sabbia, le acque limpide e cristalline dell’oceano, spettacolari tramonti.

Spiagge bianche, acqua cristallina, pesci colorati, fondali per escursioni di snorkeling rendono quest’isoletta un ottimo luogo per il relax balneare. Parte dell’arcipelago delle Gili (Gili Air, Gili Meno isole piu' tranquille raggiungibili con escursioni in barca) è il sito più sviluppato e movimentato: non mancano infatti ristoranti, locali tipici per la vita notturna, centri e scuole di diving e snorkeling. Qui i flussi turistici si sono espansi negli anni settanta e l’atmosfera conserva l’energia di quegli anni, con molti giovani che animano le serate dei celeberrimi “full moon party”.

E' l'isola più vicina a Lombok. Le sue spiagge di sabbia bianca sono forse tra le migliori delle isole Gili. Più tranquilla rispetto a Trawangan, non manca però un accenno di vita notturna. Lungo la  principale strada - una graziosa pista di sabbia - si succedono bungalow e piccoli ristoranti. Da qui ogni punto è adatto per fare snorkelling.

La più piccola delle tre Gili è quella che si avvicina di più alla fantasia di soggiornare in isola semideserta. Persino nei mesi di alta stagione rimane l'isola più appartata. La maggior parte delle strutture si trovano sulla costa Orientale, vicino alla spiaggia più pittoresca. Nell'entroterra si trovano piccole fattorie, piantagioni di cocco, un lago salato.

Situata sulla costa orientale dell'isola, Candidasa è praticamente al centro delle più importanti aree per snorkeling e diving di Bali. Inoltre a poca distanza dal centro si ritrova il villagio Tenganan, uno degli insediamenti più famosi dei Bali Aga, i primi ad aver abitato l'isola.
Circondata da una parte da spiagge dalla sabbia nera e dall'altra dalla giungla equatoriale, Lovina è una tranquilla località balneare. Le attrazioni sono molte e di diversa natura. La più importante sono l'avvistamento dei delfini e il diving in aree coralline. L'entroterra offre numerosi trekking, percorsi di canyoning e il più grande monastero buddista di Bali, le cui forme ricordano il Borobudur.
L'isola di Rote è l'isola più meridionale dell'arcipelago indonesiano, dista appena 500 km dalla costa australiana.  È un'isola di incontaminate spiagge di sabbia bianca, limpide acque calde di lagune e punti adatti al surf di livello mondiale, laghi interni, risaie, e foreste tropicali. 
È circondata da isole minori, per lo più disabitate. Con una popolazione di circa 100.000 abitanti, Rote è un piccolo paradiso in terra,  rilassante, silenzioso, con poco traffico che rende facili gli spostamenti.

Si raggiunge volando su Kupang, Timor Ovest e poi un breve volo di 35 minuti da Kupang (KOE) a Rote Island (RTI).

Nusa Lembongan, 8kmq e una popolazione di 5000 abitanti che vivono in tre villaggi, fa parte di un gruppo di tre isole a sud-est di Bali. Si raggiunge facilmente via mare a bordo di barche veloci, in circa 40 minuti. Molto tranquilla, circolano poche macchine e si può girare facilmente in scooter,  l’isola  è circondata dalla barriera corallina perciò si presta anche per lo snorkelling .

Progettati nel 1827 coprono un’area di 250 ettari. Vi dimorano oltre 10.000 specie di alberi, 3.000  diverse tipologie di orchidea (una delle più vaste collezioni del mondo), un erbario, un museo e un’ottima biblioteca.

A 2.130 m.  s.l.m, si trova questo altopiano caratterizzato da fenomeni geotermici che ancora una volta pongono in risalto la genesi vulcanica dell’arcipelago indonesiano. Un ambiente particolare, costellato di coni vulcanici, sorgenti sulfuree, geyser, laghi variopinti, fertili campi ben coltivati ad ortaggi, vestigia di templi indù e buddisti.

Giava è famosa per il suo tè; estese piantagioni  si estendono nelle più fresche regioni collinose come il Passo Puncak, nei pressi di Bogor e intorno a Subang, a Pengalengan, a poca distanza da Bandung.

Fermarsi sull’orlo di un fumante vulcano sulfureo pensando alle immense forze in esso racchiuse: a Giava vivere quest’esperienza è possibile, sebbene solo pochi dei suoi 15 vulcani attivi siano accessibili. Meritano menzione il Tangkuban Prahu a Bandung (facilmente raggiungibile in auto), il Monte Bromo, il Merapi nei pressi di Yogyakarta.

Consapevole della necessità di proteggere la sua eccezionale fauna, il governo indonesiano ha istituito numerose riserve e santuari di uccelli, tutti visitabili. In Giava occidentale i parchi sono situati a Cikepuh, Ujungkulon e Palau Dula (uccelli): in Giava orientale a Maelang  e a Baluran. Quest’ultima ospita grandi mandrie di benteng, maiali selvatici, cervi, innumerevoli specie di uccelli esotici.

Percorsa una tortuosa strada da Bedugul, si rimane estasiati dalla fredda e scintillante bellezza del lago attorniato di conifere, panorama inaspettato in un’isola tropicale.

Questa ricca riserva di vegetazione, piantonata da uno spettrale tempio, è abitata da simpatiche dispettose scimmie a caccia di elargizioni di noccioline.

Una delle mete preferite dell’isola, con il vulcano attivo del monte Batur e il bel lago circostante. Sei antichi villaggi immersi in una lussureggiante vegetazione si stagliano attorno al cratere: le popolazioni che vi abitano conservano una specifica cultura, riflessa nelle abitazioni e negli stili di vita.

Meraviglie naturali di origine vulcanica, non mancano mai di affascinare i visitatori. Sulawesi ne conta numerosissime: le più famose e in piena attività si trovano a Makule nella provincia del sud, a Karumengan, Lahendong, Kinilow e Leilem nella provincia del nord.

L’incomparabile bellezza naturale e il clima costantemente fresco le rendono altamente attrattive. Nella provincia centrale si trovano i laghi Lindu e Poso, nel Sulawesi settentrionale numerose sono le località lacustri come Kakas, Passo ed Eris, situate intorno al Lago Tondano. Altri laghi che meritano di essere visitati sono il Lago Limau, Limboto, Illo lei e, probabilmente il più famoso di tutti, il Lago Sondaken a Minahasa.

Nella parte occidentale dell’arcipelago della Sonda si trova Flores: un tempo nota ai giavanesi come Isola dei Serpenti, deve il suo nome attuale ai Portoghesi. Principale attrazione sono i Keli Mutu, tre laghi vulcanici situati a un paio d’ore a nordest della capitale Ende che hanno la particolarità di presentare tre colorazioni diverse. Il 90% dei suoi abitanti professa la religione cattolica, sopravvivono comunque numerose credenze e riti pagani, molte delle quali sono vive e forti e contribuiscono ad aumentare il fascino dell’isola.

Celebra, con cadenza semestrale, la lotta del bene contro il male. La commemorazione, che si protrae per 10 giorni, e’ la piu’ importante nella vita balinese, generando numerosissime cerimonie nei templi e coloratissime processioni nelle strade limitrofe.

Si celebra solitamente nel mese di marzo: è il giorno del Capodanno Lunare Balinese, durante il quale nessuno puo’ circolare per le strade. I turisti devono rimanere in Hotel tutta la giornata seguendo le normali attivita’ della struttura. La sera precedente per le strade di Bali sfilano “Ogoh Ogoh” enormi pupazzi di cartapesta raffiguranti spiriti che hanno lo scopo di creare un clima festoso che richiami sull’isola il maggior numero di entità maligne e benigne. Il giorno successivo esse si sorprenderanno nel trovare un territorio completamente inanimato, e gli spiriti del male, delusi nel risvegliarsi in un posto spento, se ne andranno lasciando padroni incontrastati gli spiriti del bene, amanti di pace e tranquillità.