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In questa piana, nel centro del Paese, nacque e fiorì la civiltà birmana. Dal 1044, anno in cui il re Anawrahta salì sul trono di Pagan, al 1287, quando Kublai Khan invase e distrusse la città, furono costruiti oltre 13.000 monumenti. Pagan, secondo molti punti di vista, è la città religiosa più straordinaria del mondo. Ogni più piccolo spazio è fittamente ricoperto di pagode di ogni forma e misura, e il terreno è talmente popolato dei resti in rovina di reliquari scomparsi che, secondo la voce popolare, non si può muovere un passo o una mano senza sfiorare qualcosa di sacro. Forse in nessun altro luogo si può godere uno spettacolo altrettanto impressionante: innumerevoli pagode di mattoni rossi, e di tanto in tanto una guglia bianca che punta verso il cielo, sulla polverosa riva destra del più grande fiume birmano. La Pagoda Shwezigon conserva una reliquia del Buddha. Tra i templi i più importanti sono quelli di Ananda e di Thatbyinnyu.

Mandalay, la capitale dell’Alta Birmania, è una città giovane. Qui c’è l’indistruttibile collina di Mandalay, coi suoi chilometri di scalinate coperte e le sue straordinarie pagode. Ai suoi piedi il Palazzo reale completamente distrutto, la “Città d’Oro” del re Mindon. Nel centro della città, c’è l’affascinante Mercato di Zegyo, centro di tutti i commerci dell’Alta Birmania, affollato, alla sera, di una miriade di birmani nei loro tradizionali costumi colorati, che offrono ogni genere di merci di contrabbando. Ci sono gli ottimi artigiani, che lavorano alle loro meraviglie di tradizione centenaria, d’oro, d’argento e di marmo, con scalpello, filo e telaio. E c’è l’Irrawaddy con le sue banchine affollate di barche cariche di riso. A poca distanza da Mandalay sorgono tre antiche città, Amarapura, Ava e Sagaing, che fra il XIV e il XIX sec. furono le capitali del potente regno dell’Alta Birmania. Da non perdere fuori della città il monastero Mahagandayon dove vivono più di 700 monaci.

È attualmente il capoluogo dell'omonima Regione di Yangon. Per lungo tempo è stata conosciuta come Rangoon, anglicizzazione del nome locale (talvolta scritto in italiano Rangun). La città è situata alla convergenza dei fiumi di Bago e di Yangon ed è a circa 30 chilometri dal golfo di Martaban. 
La città in via di sviluppo è circondata su tre lati dall’acqua. Il Tempio d’Oro Shwedagon, la cui stupa a forma di campana scintilla per i suoi rivestimenti d’oro si trova tra incantevoli laghi artificiali creati dagli inglesi. Ma l’enorme pagoda è ben lungi dall’esaurire tutto ciò che val la pena di vedere nella capitale. Chi riuscirà a guardare oltre lo sfacelo degli edifici coloniali di Rangoon (sembra che poco o quasi nulla sia stato restaurato, o anche solo riverniciato da quando gli inglesi se ne andarono nel 1948) scoprirà il fascino di una città cosmopolita del XX sec., con tranquilli viali alberati a tre corsie e una popolazione cordiale e allegra.

Ad un’ora di barca da Mandalay, lungo il fiume Ayeyarwady. Qui si trovano le rovine imponenti della Gyi Mantara Pagoda (comunemente noto come Mingun Pahto), che secondo le intenzioni del re Bodawpaya doveva essere la più grande stupa del mondo. Proprio per questo scopo, migliaia di prigionieri di guerra e schiavi lavorarono alla sua costruzione. Solo un terzo del progetto iniziale è stato completato. Tuttavia, i resti della pagoda, 50 mt. di altezza e 72 mt. di larghezza, sono ancora spettacolari. Ci si può salire e dalla cima si gode una vista magnifica del fiume Ayeyarwady,

Kyaiktyio, la “Roccia D'Oro” situata a circa 180 km da Yangon, un grosso masso coperto di foglie d'oro e situato prodigiosamente in equilibrio sul bordo di una roccia. Sulla cima del masso, ritenuto sacro, è adagiata una piccola pagoda dorata che contiene una reliquia di Buddha.

Fondata nell’825 con il nome di Hamsavati, Pegu fu uno dei principali centri storici del Paese essendo stata più volte capitale dei regni monebirmani. Fu abbandonata solo nel 1635 a favore di Ava ma non perse la sua importanza di maggior città del delta dell’irrawaddy. Nel periodo tra i secoli XIII e XIV fu interessata da un’intensa attività architettonica con la costruzione di numerosi templi e di stupa. Fra i molti ancora conservati il più importante è il gigantesco stupa di Shwemawdaw, alto ben 114 mt. In città vi è anche l’immensa immagine del Buddha sdraiato, Shwethalyaung Buddha, lungo 55 mt. e alto 16, molto conosciuto e amato dai birmani.

A poca distanza da questa città sorgeva l’antica capitale del regno Pyu, Sri Ksetra. Questa è la zona archeologica più popolare del Paese e a testimonianza dell’antico splendore di questa città oggi rimangono una decina fra templi e pagode. Fra questi vi sono le pagode di Shwenattaung, che si pensa possa risalire a circa 2000 anni fa, e di Shwesandaw, uno degli edifici religiosi più venerati dal popolo birmano.

Sulla costa occidentale del Myanmar, vicino alla città di Thandwe, il villaggio di Ngapali sorge su una bella spiaggia lunga poco più di un paio di chilometri. Oggi è il centro balneare più rinomato del Paese. La ricettività alberghiera è molto bassa, solo 4 hotel e qualche piccola guest house non permettono che la spiaggia sia mai affollata neanche nell’Alta Stagione. Un posto ideale dove rilassarsi, prendere il sole e nuotare nelle calme acque. Per arrivare a Ngpali è necessario volare su Thandwe da Yangon o Heho e da qui affrontare un piccolo trasferimento in auto.

Mistico, magico, pittoresco. Queste e molte altre parole sono usate nel tentativo di descrivere l’incantato paesaggio del lago Inle e degli incredibili Intha che popolano le sue sponde e la sua superficie. Questa piccola tribù si è perfettamente adattata all’ambiente lacustre: case di legno costruite su palafitte e unite l’un l’altra da lunghe passerelle formano una sorta di villaggio acquatico; orti galleggianti vengono coltivati sulla superficie del lago; i pescatori remano con i piedi per avere le mani libere, con una tecnica che li ha resi famosi nel mondo.

Si svolge verso la fine della stagione calda e secca e inaugura l'Anno Nuovo del Myanmar. La festa dura tre o cinque giorni. In piedi sui palchi di bambù eretti lungo le strade, la gente si diverte a spruzzare acqua sui passanti Questo giorno viene celebrato attraverso il rilascio di pesci e uccelli in cattività.

Si celebra alla fine della Quaresima. Case ed edifici pubblici in Myanmar si illuminano con lanterne, candele o lampadine elettriche. I giovani mostrano il loro rispetto per gli anziani portando loro cibo in dono. Questa festa ricorda l'evento in cui il Buddha scese sulla terra dopo la fine della Quaresima. Al festival, ci sono concerti e Zat (teatro Myanmar tradizionale) in ogni città.

18 giorni di festival dal 14 al 31 Ottobre. Quattro immagini del Buddha sono trasportate in senso orario intorno al lago su barche a remi.